L’Italia come meta internazionale dei matrimoni per gli oriundi italiani nel mondo

Il 2024 è l’anno che il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha dedicato alle radici italiane nel mondo, che si occupa di “turismo delle radici” attraverso la Direzione Generale degli Italiani all’Estero e la gestione dei fondi PNRR destinati a questa forma di turismo.

Ma che cosa si intende per turismo delle radici?

È quel turismo che riguarda un target molto specifico, ovvero gli emigrati da un Paese o i loro discendenti che ritornano nella terra natale propria o dei propri avi, spinti dal desiderio di ritrovare i luoghi che hanno lasciato prima di partire (nel caso della prima generazione) o di scoprire le origini degli antenati (genitori, nonni, bisnonni, trisavoli nel caso di generazioni successive), per rivivere tradizioni, riti, usanze, conoscere la lingua, rintracciare documenti, lontani parenti e immergersi nello stile di vita locale.

Se questo è il turismo delle radici in che modo può intrecciarsi al wedding tourism?

La motivazione principale del viaggio e della scelta della destinazione come, ad esempio, l’Italia, è dettata dall’avere origini italiane e questo può valere anche per i matrimoni. Ogni occasione speciale diventa l’occasione per preferire l’Italia ad altre mete, grazie al senso di appartenenza e al sentimento ancestrale che lega le persone che, pur risiedendo in un’altra nazione, hanno un’anima sospesa tra due Paesi, quelli che li hanno accolti e l’Italia che ha dato i natali a loro stessi o alla loro famiglia. Ecco che la scelta del luogo in cui celebrare le nozze può essere influenzata dalle origini familiari di uno o entrambi gli sposi, come risultato del cosiddetto “place attachment”. Come testimoniano diverse agenzie di wedding planning, sono sempre di più le coppie che vivono all’estero che decidono di sposarsi in Italia, come le nuove generazioni di “emigrati intellettuali” che di fatto “ritornano” nei luoghi di origine dove ancora hanno forti legami familiari e dove vivono, quindi, buona parte di potenziali invitati alla cerimonia. Questa scelta è dettata da un fattore affettivo ed anche di convenienza, sia economica che logistica ed organizzativa per consentire un’ampia partecipazione all’evento. Il fenomeno più interessante ed in forte crescita riguarda, poi, gli sposi che hanno, entrambi o solo uno di essi, ascendenza italiana più lontana nel tempo, ma che nutrono un sentimento molto vivo: figli e

soprattutto nipoti di emigrati italiani che vogliono onorare i propri genitori o nonni celebrando il loro “sì” negli stessi luoghi in cui i loro cari hanno celebrato le loro nozze tanto tempo fa.

Ma quali sono le diaspora destination wedding?

Poco importa che siano città turistiche di grande pregio storico, artistico e culturale e dal forte appeal, come accade per le richieste di altri sposi-turisti internazionali che risiedono all’estero senza avere alcuna connessione affettiva con l’Italia. Il piccolo borgo caratteristico, scrigno di autenticità e tradizioni antiche da perpetuare anche oggi, con la dimensione umana, i ritmi lenti e l’accoglienza speciale riservata da una piccola comunità che riconosce gli sposi come parte della comunità stessa e non come ospiti stranieri, è ciò che rende davvero unico e memorabile il rito del matrimonio per gli italo-discendenti.

L’elemento inimitabile è rappresentato dalla possibilità di assaporare quel “senso di casa” che non si può replicare in nessun altro luogo del mondo, ripercorrendo le strade, i vicoli, le piazze degli avi, rivivendo le stesse sensazioni ed emozioni che essi hanno vissuto molto anni prima, varcando magari la stessa porta della chiesa dove sono state celebrate anche le loro nozze, immortalando in foto e video scorci di un borgo dove il tempo sembra essersi fermato.

Quali sono le opportunità di un progetto di sviluppo del genere?

Oltre che per gli sposi e per i loro invitati che possono vivere un’esperienza di immersione nelle tradizioni e nella cultura locale, creare una destinazione per i matrimoni rappresenta una grande opportunità per le piccole comunità. Far diventare un piccolo comune meta per le nozze dei turisti delle radici significa creare un indotto economico, rivitalizzare un territorio attraverso una rete di operatori turistici, culturali e con altri stakeholders, con un approccio fortemente sostenibile sul piano socio-culturale.

Si può senz’altro affermare che la sfida per la lotta allo spopolamento dei piccoli centri e all’abbandono delle aree rurali si può vincere proprio grazie al turismo delle radici e alla sua interconnessione con altri fenomeni come il turismo dei matrimoni. I nostri avi sono stati costretti a lasciare dei luoghi meravigliosi e ripopolarli, sia pure temporaneamente ma ciclicamente, è una missione per dare un senso ad un esodo che può diventare ricchezza, interiore prima ancora che economica, con il “ritorno”

soprattutto nipoti di emigrati italiani che vogliono onorare i propri genitori o nonni celebrando il loro “sì” negli stessi luoghi in cui i loro cari hanno celebrato le loro nozze tanto tempo fa.

 

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