Di Angelo Garini, architetto, designer di eventi e wedding planner

Destination wedding o wedding destination, sono due definizioni simil,i che indicano però due aspetti fondamentali del matrimonio di una coppia che sceglie un luogo lontano da casa, per il proprio matrimonio.

Cominciamo quindi con il fare chiarezza sul loro specifico significato

 “Destination wedding” è un matrimonio che presuppone uno spostamento considerevole rispetto al luogo abituale di residenza per la celebrazione e il festeggiamento del matrimonio stesso; “Wedding destination” è invece il luogo che viene scelto per la cerimonia e il conseguente festeggiamento.

Due aspetti inscindibili del tema, ma che comportano ambiti, competenze e operatività differenti.

Se infatti, da un lato, c’è una coppia che decide, per i più svariati motivi di sposarsi in un luogo lontano da casa, spesso in un’altra nazione o addirittura, in un altro continente, dall’altro c’è il luogo che deve essere pronto ad accogliere la coppia.

Lavorare per la promozione del destination wedding, quindi, vuol dire, prima di tutto, lavorare sulla destinazione, senza la quale non arriverebbe nessun matrimonio “da fuori”; ecco perché è fondamentale che i territori, che vogliano vocarsi a questo tipo di turismo, debbano prepararsi ad accogliere il flusso di persone che arriverebbero, trasformandosi in una destinazione attrattiva.

Ho volutamente parlato di turismo, perché è importante tenere ben presente che quello di cui stiamo parlando, rappresenta un vero e proprio settore del turismo, il cosiddetto wedding tourism, che coinvolge, non solo la coppia, ma tutto il seguito delle famiglie e degli amici che saranno ospiti a quel matrimonio e proprio per questo è un settore che necessita di competenze specifiche, di strutture ricettive adeguate e di accessibilità facilitata.

Oggi, a fronte anche dei volumi economici generati, sono molti i luoghi che aspirano a diventare una destinazione per matrimoni, ma ciò sarà ed è possibile solo a fronte di una caratterizzazione dell’offerta, che vada a coprire la domanda di uno specifico settore.

C’è chi sceglie l’Italia per l’arte, la storia, la cultura, chi per il design e l’esclusività di alcune mete e c’è anche chi sceglie l’Italia perché è il luogo di origine della propria famiglia, il luogo delle proprie radici.

Chi fa una scelta di questo tipo è alla ricerca di tradizioni, usanze, riti, che magari si sono persi nel tempo, ma che i territori che hanno vissuto maggiormente il fenomeno dell’emigrazione, devono riscoprire per poter essere loro stessi a proporre ai futuri sposi un viaggio emozionale e culturale nel loro passato.

Accoglienza dunque prima di tutto, perché è l’unica chiave che può aprire la porta attraverso cui far arrivare flussi importanti di coppie di sposi a cui spianare la strada, rendendosi collaborativi e propositivi e lavorando in una rete di professionisti e fornitori che dichiari la propria solidità, competenza e serietà.

 

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